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biografie dei nostri Partigiani

 

AUDAGNA ANSELMO EDOARDO - di Antonio - anni 19 - Nacque l'11 Ottobre del 1924 (emigrati a Torino il 17 Dicembre del 1930).  Nel 1943, militare di leva nell'artiglieria alpina di stanza a Macerata, a presidio di una polveriera, venne fatto prigioniero dai tedeschi. Riuscì a fuggire dal treno (che lo trasportava in Germania) nei pressi di Bologna, riuscendo poi a raggiungere Feletto Canavese - dove la famiglia era sfollata presso la nonna materna. Per non sottostare al reclutamento nell'esercito della R.S.I., in un primo tempo si aggregò ai partigiani felettesi, ma alla fine del 1943, su consiglio del padre, che vi conosceva luoghi e persone, raggiunse la Val Varaita, entrando a far parte della  181ª Bgt. XI Divisione Garibaldi. Fucilato in regione Quagna del Comune di Melle (CN) il 1° Aprile 1944 dai nazifascisti, con altri 12 giovani Partigiani catturati in Val Varaita durante un massiccio rastrellamento. Un cippo lo ricorda nel luogo della fucilazione. Feletto gli ha intitolato una via.

BASEVINO GUIDO - di Emilio - anni 30 - Nacque l'11 Gennaio 1913 - residente in paese. Mestiere: carrettiere. Partigiano, venne ucciso in un'imboscata  sulla strada per Val Della Torre il 23 Settembre del 1943, alle ore 5,30, all'altezza dell'attuale numero civico 203 - Una lapide lo ricorda. In tale imboscata venne ferito un altro alpignanese: Serra Luigi Michele.

BERTA GIUSEPPE di Guglielmo -anni 22 - Nacque a Nizza Monferrato l'11 Marzo del 1922. Arrivò in Alpignano il 1° Novembre del 1943. Coniugato. Mestiere: meccanico.  Militare nell'artiglieria alpina, entra subito nella Resistenza. Partigiano, caposquadra 17ªBgt. Cima, col nome di battaglia "Tarzan".  Fatto prigioniero con le armi in pugno, viene tradotto alle  "Nuove" di Torino e condannato a morte. Fucilato a Torino il 15 Dicembre 1944 (ora imprecisata) presso il poligono di tiro del Martinetto. Una lapide (al Martinetto) lo ricorda, con altri fucilati.

CALLET  ELIO ONORATO di Angelo - anni 20

- Nacque a Modane il 5 Maggio 1923. Visse a Bardonecchia (TO). Mestiere: elettricista. Partigiano della 17ªBgt. Cima - nome di battaglia "Bardonecchia". Partigiano combattente nella bassa Valle di Susa, si distinse per senso organizzativo e coraggio. Ucciso sulla strada di  Alpignano - Val della Torre, in regione Grange di Brione, insieme al suo comandante di distaccamento Mulatero Carlo, durante uno scontro a fuoco con un reparto GNR. I cadaveri furono portati al cimitero di  Alpignano dagli stessi uccisori. Verrà sepolto a Bardonecchia il 17 Aprile 1944. Un cippo lo ricorda. Bardonecchia gli intitolerà una Via; il distaccamento della 17ªBgt. prenderà il suo nome.

CHIARETTA ROBERTO - di Antonio - classe 1919 - tenente di cavalleria, partigiano combattente. "Già brillantemente affermatosi nella guerra partigiana condotta nelle Valli di Lanzo, alla testa di una sua Brigata attaccava, a Sommariva Perno (CN) il 14 Aprile del 1945, un reparto nemico superiore per numero e mezzi, lo sconfiggeva, lo incalzava e, dopo cruento combattimento corpo a corpo, costringeva i supersiti a chiedere la resa" (medaglia d'argento al valor militare).

CIMA FELICE - di Giovanni - nacque a Saluzzo il 15 Dicembre 1921 - Partigiano combattente "Ferito dal nemico in agguato, veniva catturato dopo impari lotta: condannato alla pena capitale, attendeva la morte con eroica fermezza. Era il Novembre del 1943  - in Val di Susa " - (medaglia d'argento al valor militare) -

CIMILANDO ROMOLO - di Michele - classe 1924 - da Torino - "Comandante di Distaccamento partigiano era di esempio ai suoi uomini per slancio combattivo e spirito di sacrificio. Catturato, sopportava con ammirevole stoicismo le più dure sevizie. Condannato a morte immolava la sua esistenza alla causa della libertà, con eroica fermezza. Era il 22 Marzo 1945 in Alpignano" (medaglia di bronzo al valor militare) (Vedi 10 Martiri del Maiolo)

DE PAOLI MARIO - anni 25 - Nacque ad Udine il 5 Marzo 1919. Giunse in Alpignano il 28 Ottobre del 1942. Partigiano della Bgt. Autonoma Natisone. Ucciso in servizio da sconosciuti nei pressi di Sella di Rivignano (UD) il 17 Ottobre 1944. Sepolto in Rivignano.

GASTALDI CARLO SEBASTIANO - anni 33 - Nacque a Torino il 6 Gennaio del 1912. Si trasferirono in Alpignano il 31 Marzo 1916.  Coniugato. Mestiere: meccanico. Partigiano - 5ª SAP  - 15ªBgt. S.A.P. Arnaud - 3° Distaccamento, 2ªZona Provincia. Ucciso in uno scontro a fuoco con truppe tedesche, all'interno dello scalo ferroviario della stazione di Alpignano, il 27 Aprile del 1945, alle ore 1,30. Una lapide, posta sul muro d'ingresso della stazione, ricorda il fatto.

GRANDI ENRICO CESARE - di Vittorio - anni 34 - Nacque il 10 Agosto 1910 - residente in paese - Mestiere: saldatore. Coniugato. Partigiano, sappista 15ª Bgt. Sap Paolo Arnaud  - 3° Distaccamento  - 2ª Zona Provincia - Membro CLN di Alpignano - Ad un posto di blocco G.N.R. ad Avigliana, dove con la moglie si era recato a constatare i danni arrecati al dinamificio Nobel (dal violento bombardamento Alleato del giorno prima), veniva trovato con una pistola in tasca. Portato nei pressi del cimitero di Avigliana,veniva fucilato verso le 17,30 del 14 Aprile 1945.

LA ROSA ANGELO, di Nicola e Rubino Vincenza - nato a Bari il 31 Ottobre 1925, residente a Pianezza. Decorato con croce al valore militare. Angelo, nome di battaglia "Cilli", diciassettenne, unico sostegno materiale e morale della famiglia, non esitava a raggiungere le formazioni partigiane ed a portarsi ove più accanitamente si combatteva per la libertà e l'onore della Patria. Volenteroso e sprezzante del pericolo, era sempre primo fra i primi in ogni azione compiuta col proprio reparto. I presidi nazifascisti di Rivoli, Caselette, dell'areonautica, posti di blocco nemici della bassa Valle di Susa, furono i testimoni del suo giovanile ardimento e della sua tempra di giovane della Patria risorgente. Nel gennaio 1945, inviato in licenza illimitata dal comando di brigata, causa le speciali esigenze logistiche di quel periodo, lasciava piangendo il suo reparto. Ai primi di febbraio, venuto a conoscenza di un accanito rastrellamento da parte della brigata nera "A. Cappelli" contro i suoi compagni, si presentava immediatamente e volontariamente al Distaccamento, già impegnato nella lotta. Nel generoso tentativo di raggiungere il suo reparto, unito  ad altri compagni, in località Brione furono accerchiati da preponderanti forze di brigatisti neri e fatti bersaglio del fuoco nemico. Il La Rosa ed altri due partigiani caddero sotto i colpi di armi automatiche.

(documento redatto dalla 3ª Divisione Garibaldi

17ª  Brigata "Cima")

 

LUCCO CASTELLO ERNESTO di Michele - anni 20 - Nacque il 28 Marzo 1924 - residente in paese. Mestiere: operaio. Partigiano, entrò a far parte della 19ª Bgt. Eusebio Giambone - 2ª Divisione Garibaldi - operante in Val di Lanzo. Ucciso durante il rastrellamento nazifascista del 2 Maggio 1944 in frazione Tornetti - Alpe Grosso - Comune di Viù.

 

MAGNETTI FRANCESCO - di Domenico - anni 36 - Nacque a Lanzo Torinese il 20 Gennaio 1908. Si trasferì in Alpignano nel 1928. Mestiere: negoziante. Coniugato. Di famiglia dichiaratamente antifascista, che già aveva provato carcere e vessazioni, aderì fra i primi alla lotta di Liberazione. Partigiano del gruppo della "volante" della  5ªBgt. Ferruccio  Gallo, 43ªDivisione Autonoma De Vitis, col nome di battaglia "Magnet". Ucciso, con altri 3 Partigiani, per una spiata di un infiltrato della X MAS,  in uno scontro a fuoco a Rivalta, il 5 Ottobre 1944 alle ore 12,45, nella Piazza del Municipio, da militari scelti fascisti dei reparti anti-partigiani (RAP) e BN.

 

MINA ANTONIO di Lodovico - anni 15 - Nacque a Racconigi il 1° Luglio 1928 e visse a Pianezza. Mestiere: apprendista meccanico. Partigiano, ucciso in Alpignano il 21 Aprile 1944 in via Caselette all'altezza dell'attuale numero civico 1, alle ore 22, in uno scontro a fuoco con un reparto di GNR. Una lapide lo ricorda.

MONDIGLIO RENZO ALBERTO ANGELO di Francesco - anni 18 - Nacque il 25 Ottobre del 1925 - residente in paese. Mestiere: muratore. Partigiano della 17ª Bgt. Felice Cima - 3ª Divisione Garibaldi, poi 42ª Divisione Amedeo Tonani. Deceduto all'ospedale S. Giovanni Battista di Torino, il 15 Dicembre del 1943 alle ore 18.  Era stato ferito la sera precedente, in uno scontro a fuoco con una pattuglia di carabinieri, in Piazza Rossi a Pianezza.

MONDIGLIO RICCARDO - di Francesco - anni 20 - Nacque il 13 Aprile del 1924, e residente in Alpignano fin dalla nascita. Militare in Marina con la qualifica di cannoniere armiere di stanza a Pola, viene catturato dai tedeschi l'8 Settembre del 1943 ed internato in Germania. Rientra in Italia e arruolato a Bologna il 31/10/1943 nell'esercito della Repubblica sociale italiana. Il 24/12/1943 diserta e raggiunge Alpignano, dove si unisce ai Partigiani. Diventa comandante  distaccamento 17ª Bgt. Cima con il nome di battaglia "Barutun". Ucciso sul piazzzale del Col del Lys il 2 Luglio del 1944 alle ore 8, da reparti nazisti appostati in agguato, mentre rientrava da Viù, ove aveva consegnato una comunicazione al locale comando partigiano.

MONFRINO GIUSEPPE

croce al valore militare -

vivente

MULATERO CARLO di Eugenio - anni 24 -

Nacque a Val della Torre il 2 Dicembre 1919, e lì abitò. Mestiere: soffiatore di vetro. Militare nei reparti GAF (guardia alla frontiera), l'8 Settembre del 1943 ritornò a casa, per entrare il 15 Ottobre nelle formazioni partigiane. Comandante della 17ª Bgt. Cima col nome di battaglia "Carlin", fu ucciso, insieme al compagno Callet, sulla strada Alpignano - Val della Torre, in regione Grange di Brione, il 15 Aprile del 1944, durante uno scontro a fuoco con un reparto GNR.

RAINERI MICHELE di Eugenio - anni 19 - Nacque il 2 Novembre del 1924 - residente in paese. Studente. Militare nei reparti GAF (guardia alla frontiera), dopo l'8 Settembre 1943 ritornò a casa, per entrare - il mese dopo - nelle formazioni partigiane. Partigiano nella 17ªBgt. Cima col nome di battaglia "Clorinda". Deceduto all'ospedale militare di Torino il 9 Ottobre 1944 alle ore 21, in seguito alle ferite riportate nello scontro a fuoco con una pattuglia G.N.R. lo stesso giorno, in Via Cavour - in Alpignano - all'altezza dell'attuale numero 13. Una lapide lo ricorda.

RAPUZZI SERGIO - di Rosa - classe 1926 - da Cremona - "Giovanissimo entrava nelle file partigiane distinguendosi per fede e spirito combattivo. Nominato vice comandante di Brigata per le sue elevate doti, potenziava l'unità e portava più volte al fuoco alcune formazioni. Sorpreso in un casolare nel corso di un rastrellamento nemico, riusciva da solo ad ostacolare l'avanzata dell'avversario, con il fuoco della sua arma automatica, rendendo così possibile l'occultamento di importanti documenti. Colpito a morte, immolava la sua giovane esistenza alla causa della libertà. Era il 29 marzo del 1945 al Roccione della Frassa - Favella - Rubiana - (medaglia d'argento al valor militare)

ROBOTTI TULLIO di Giuseppe - anni 20 - Nacque il 21 Novembre 1924 - residente in paese. Studente lavoratore.  Comandante partigiano squadra d'azione, distaccamento Callet, 17ªBgt. Felice Cima. Nome di battaglia: Cichinàs. Ucciso in uno scontro a fuoco nel Comune di San Gillio, cascina Vinisiera, il 14 Marzo 1945 - ore 6 - dalle brigate nere di Ciriè. Medaglia d'Argento al Valor Militare. Motivazione: "Entrava  tra i primi nelle file partigiane, distinguendosi per fede e coraggio in numerosi combattimenti, riportando una ferita. Durante un rastrellamento nemico, accerchiato da forze avversarie preponderanti, si difendeva strenuamente fino all'esaurimento delle munizioni, con pochi commilitoni, e li incitava con l'esempio e con le parole. In un estremo impeto di eroismo, nel corso di un controassalto con il lancio di bombe a mano, colpito a morte, immolava generosamente la sua esistenza alla causa della libertà. San Gillio Torinese 14 Marzo 1945". All'interno degli ex stabilimenti Fiat del Lingotto di Torino, sulla facciata della palazzina uffici, una targa lo ricorda con i compagni di lavoro della sezione OSA (officine sussidiarie auto) caduti per la libertà. Il Comune di Alpignano gli ha intitolato una Piazza 

Scaglia Ermanno Giuseppe  di Simone - anni 21 - Nacque il 29 Novembre del 1922. Partigiano, dal 10/9/1943 addetto al comando della 11ª Bgt. 2ª Divisione Garibaldi. Fucilato dai tedeschi in Via Cibrario, angolo Piazza Statuto (TO),  il 12 Ottobre del 1944 - con altri 8 Partigiani.

SRA' GUIDO BARTOLOMEO - di Biagio - anni 33 - Nacque a Rivoli il 15 Luglio del 1910, arrivò in Alpignano il 18 Ottobre del 1915.  Militare in Marina, dopo l'8 Settembre 1943 entra nelle formazioni partigiane. Coniugato. Mestiere: manovale edile.  Partigiano del 1° settore SAP - Torino. Fucilato a Caluso (TO) il 7 Aprile 1944 verso le ore 15, da un plotone di 55 italiani della 3ª compagnia dell'11° battaglione milizia armata SS al comando del primo seniore Gilberto Fabris. Una lapide lo ricorda sul luogo della fucilazione, insieme ad altri 14 Partigiani (rappresaglia per uccisone di 6 SS italiani della 3ª compagnia). Un sedicesimo fucilato si salvò fingendosi morto.

TORRE LUCIANO - di Alessandro - classe 1923 - da Torino - nome di battaglia: Cianito

"Nominato comandante di battaglione per le sue virtù militari, era di esempio al reparto per ardore combattivo, sprezzo del pericolo e perizia durante numerosi azioni di sabotaggio. Nel corso di un attacco ad uno stabilimento, difeso da mezzi corazzati avversari, veniva colpito a morte ed immolava così la sua esistenza alla causa della libertà. Era il 27 Aprile del 1945 a Torino" (medaglia di bronzo al valor militare)

 

TONANI AMEDEO - di Remo e Compiani Maria - anni 21 -

 Nacque a Cremona il 18 Novembre 1923. Perito in Agraria. Comandante della 17ª Bgt. Garibaldi  "Cima", della 3ª Divisione (Divisione comprendente  4 Brigate che prese poi il nome di "Tonani"). Di lui, i suoi compagni sopravvissuti hanno detto, e ancora oggi lo evidenziano:"... avevano ragione coloro che lo consideravano un comandante, anche se Deo non cercava qualifiche del genere. Voleva essere utile per la soluzione dei problemi sempre più urgenti che interessavano oramai la vita di un centinaio di giovani. Non era mai fermo:aveva la fortuna di avere ottima salute, di possedere una visione altruistica nei rapporti con gli altri, data certo dall'educazione ricevuta, ma anche da una grande umanità innata....Muoversi, camminare, discutere ed organizzare era il suo modo naturale di essere. Divenne ben presto nei fatti il comandante di quel distaccamento. Ascoltato e rispettato anche per l'esempio che dava in tutto: nello spirito di sacrificio, nella serietà dell'impegno, nella rinuncia a favore del più debole, nella comprensione dei caratteri e dei particolari stati d'animo senza mai cadere in posizioni paternalistiche. Anche i più anziani avevano rispetto di Deo... Un comandante vero, non come certi ufficiali del regio esercito, presuntuosi e spesso prepotenti al punto da meritare l'odio e il dileggio dei soldati... I tedeschi consideravano Deo un "uomo di ferro"... I tedeschi e le camicie nere insieme, durante un massiccio rastrellamento condotto  nel marzo del 1945, a Favello - Val Susa - e favoriti dalla nebbia, riuscirono, in un secondo attacco, ad aver la meglio sui partigiani.  Il vice di Deo, Pucci, venne colpito da una pallottola, e nel tentativo di trarlo in salvo, il comandante Tonani si gettò su di lui, ma proprio in quell'istante venne raggiunto da colpi nemici mortali. Pucci morì, e Deo lo seguì il giorno successivo. Il giovedì Santo del 1945"."Giovane partigiano già provato in numerosi combattimenti e brillantemente distintosi per capacità di animatore e di comandante, per decisione e per coraggio, in grave situazione di combattimento, visto cadere il suo vice, si slanciava per trarlo in salvo. Ferito gravemente, persisteva più volte nel tentativo sino a che si abbatteva esausto, spegnendosi poche ore dopo. Esempio di coraggio e di generoso cameratismo. - medaglia d'argento al valor militare - "

VIGNOLINI UMBERTO - di Marco -  nato a Pianezza  il 28 Aprile 1922 - Caduto a San Gillio 10 Gennaio 1945

(medaglia d'argento al valor militare)

"Si distingueva per fede e coraggio ed era di esempio ai suoi commilitoni in numerosi combattimenti. Sulla via del ritorno da una rischiosa missione - insieme al tenente "Rosa" - veniva sorpreso da una pattuglia avversaria. Catturato dopo una strenua resistenza condotta fino all'esaurimento delle munizioni, veniva fucilato sul posto, immolando così generosamente  la sua esistenza alla causa della libertà"(il tenente "Rosa"  ferito, verrà condotto in carcere).

"Dopo l'8 Settembre 1943 , lasciò Trieste dove prestava servizio militare. Sulla strada del ritorno a Pianezza si fermò alcuni giorni nel canavese, da conoscenti, dove prese contatto con i primi Resistenti. Ritornò a casa alla fine di Settembre e trovò lavoro alla FIAT Ferriere di TO. Nel Dicembre '43 entrò a far parte dei GAP (Gruppo di Azione Patriottica) - nome di battaglia "Beppe"- con il compito di mantenere il collegamento tra le varie Brigate. Il suo movimento era facilitato dal tesserino, rilasciato dai tedeschi , che lo dichiarava bilingue (funzionava da lasciapassare per chi lavorava nella produzione di armamento bellico). Il 10 gennaio 1945, di ritorno da una missione rischiosa con il commissario "tenente Rosa", si fermò con l'auto presso la trattoria Peinetti, a San Gillio, punto di ritrovo dei Partigiani. A causa, probabilmente, della neve alta, non si accorsero della presenza, sul lato opposto della strada, dei militi fascisti RSI - divisione Folgore - Appena scesi dall'auto, furono circondati dai repubblichini . Nel tentativo di difesa, il Vignolini mise mano all'arma, ma venne catturato e fucilato all'istante sotto gli occhi dei suoi compagni e di alcuni passanti. Il "tenente Rosa", ferito, venne condotto in carcere... Solo il giorno successivo fu possibile recuperare il corpo di "Beppe"(oramai congelato dal gran freddo notturno), e con un carro trasportarlo a Pianezza, dove fu allestita una camera ardente presso l'oratorio locale".

(Notizie dall'archivio familiare e dai racconti dei Partigiani viventi)

Vignolini Achille

partigiano deportato

leggi documenti

 

 

CADUTI CIVILI EQUIPARATI A PARTIGIANI, uccisi dalla GNR (guardia nazionale repubblicana):

BORELLO SERGIO CARLO - di Francesco Antonio - anni 7 - nacque a Pianezza il 31 Dicembre del 1936; il 1° Giugno del 1939 la famiglia si trasferì in Alpignano. Era uno scolaro, ed il 26 Giugno 1944, alle ore 16,30, stava mangiando pane e ciliegie seduto su di un panchetto, accanto alla porta di casa, quando nel cortile entrò, per trovarvi riparo, un giovane inseguito dalle GNR.. Questi ultimi sventagliavano una scarica di mitra colpendo l'inseguito alla schiena ed uccidendo il piccolo Sergio. Alla madre che, richiamata dai colpi di mitra,  inveiva disperata contro le GNR, questi rispondevano sputando sul corpo senza vita del suo piccolo. Il Comune di Alpignano ha intitolato una scuola dell'infanzia al piccolo Sergio Borello.

MASSA CARLO LUIGI - di Francesco - anni 26 - Nacque in Alpignano il 1° Giugno del 1918 - Agricoltore e coniugato. Era il 26 Giugno del 1944 quando per sfuggire al blocco delle GNR, entrava nel cortile della cascina abitata dai Borello, per trovarvi riparo. Inseguito, veniva colpito alla schiena da una scarica di mitra, la stessa che uccise sul colpo il piccolo Borello. Morirà alle ore 17,30 all'ospedale San Giovanni Battista di Torino. Una lapide posta all'altezza del numero civico 111 di Via Val della Torre, lo ricorda.